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Un nuovo paradigma: da intolleranza ad accumulo silente di istamina

Una bassa attività dell’enzima DAO può causare un accumulo di istamina nel plasma sanguigno, noto fino a poco tempo fa come “intolleranza all’istamina”. Tuttavia, questo termine è ora considerato troppo semplicistico, poiché l’aumento di istamina nel sangue non è dovuto direttamente a un’intolleranza all’istamina stessa. Piuttosto, si tratta di un accumulo silenzioso che non presenta una relazione temporale precisa tra l’assunzione di alimenti ricchi di istamina e l’insorgenza dei sintomi. Questo fenomeno può influenzare significativamente la gestione delle condizioni di salute.

L'istamina

L’istamina è una amina biologica derivata dall’amminoacido essenziale istidina, tramite la decarbossilazione mediata dall’enzima L-istidina decarbossilasi. Mentre l’istamina esogena presente in alcuni alimenti non ha alcuna funzione biologica nel corpo umano, quella endogena prodotta naturalmente svolge diverse importanti funzioni fisiologiche e fisiopatologiche. L’istamina stimola la contrazione e il rilassamento della muscolatura liscia e dei vasi sanguigni, regola la pressione sanguigna, la circolazione, la temperatura corporea e la frequenza cardiaca, favorendo la permeabilità capillare. Inoltre, insieme alla gastrina, contribuisce alla secrezione di acido cloridrico nello stomaco. L’istamina è anche coinvolta nella risposta immunitaria contro agenti patogeni esterni, nei processi allergici, nelle reazioni di ipersensibilità immediata e nei processi infiammatori. Ha un impatto sull’affaticabilità, gli stati d’ansia, l’umore e partecipa alla guarigione dei tessuti modificando la percezione del dolore. Inoltre, funge da neurotrasmettitore nel sistema nervoso.

Queste funzioni dell’istamina sono cruciali per il mantenimento della salute e del benessere generale dell’organismo.

La via dell'istamina

Tutti gli alimenti, sia di origine vegetale che animale, contengono istamina, che deve essere correttamente metabolizzata dall’apparato digerente per essere eliminata. L’istamina esogena, presente negli alimenti, viene degradata da enzimi come la diaminossidasi (DAO), con azione extracellulare, e l’N-metiltransferasi (HNMT), con azione intracellulare.

L’HNMT ha una capacità di degradare l’istamina principalmente nel tessuto epatico, ma è meno efficace nella mucosa intestinale, risultando inferiore rispetto alla DAO. Questo evidenzia che le patologie legate a un’alta concentrazione di istamina nel sangue sono prevalentemente associate a un deficit di DAO piuttosto che a un malfunzionamento dell’HNMT.

Comprendere il ruolo cruciale della DAO nella degradazione dell’istamina è fondamentale per gestire correttamente le condizioni legate a un’elevata concentrazione di istamina e migliorare la qualità della vita.

Recettori istaminergici

Esistono quattro diversi tipi di recettori dell’istamina (H1, H2, H3, H4), ciascuno localizzato in aree specifiche del corpo:

  • recettori H1, presenti nelle membrane delle cellule muscolari lisce dei vasi sanguigni, dei bronchi e del tratto intestinale, in alcune cellule secretrici, nel tessuto di conduzione del cuore e nelle terminazioni nervose sensoriali;
  • recettori H2, localizzati nelle membrane delle cellule parietali della mucosa gastrica, nelle cellule del miocardio e nel nodo senoatriale, nelle cellule muscolari lisce dei vasi sanguigni, nei basofili e nei mastociti;
  • recettori H3, meno diffusi, si trovano nei tessuti dello stomaco, dell’intestino, del pancreas e dei polmoni;
  • recettori H4, presenti nel midollo osseo, nella milza, negli eosinofili, nei mastociti, nei granulociti neutrofili e nei linfociti T-helper. Il loro effetto principale è modulare e attivare la risposta immunitaria, anche se il loro meccanismo molecolare è ancora oggetto di studio.

Comprendere la distribuzione e la funzione dei recettori istaminergici è fondamentale per sviluppare strategie efficaci nella gestione delle condizioni legate all’istamina.

Il metabolismo dell'istamina

Tra gli enzimi che degradano l’istamina, il più importante è la diaminossidasi (DAO). Questo enzima si trova principalmente nella mucosa intestinale, nella placenta, nei reni, nelle vescicole seminali, nel timo e, in piccola parte, nel tessuto epatico.

Nell’intestino la DAO assorbe e degrada l’istamina (inclusa quella endogena), controllando il suo passaggio nel sangue portale. Nel fegato la DAO regola il passaggio dell’istamina verso la circolazione sistemica. Nei reni degrada l’istamina riassorbita nel tubulo prossimale.

I tessuti che contengono DAO sono cruciali per il controllo sistemico della biodisponibilità dell’istamina, contribuendo a mantenere l’equilibrio e prevenire l’accumulo eccessivo di istamina nel corpo.

Ottimizzare il metabolismo dell’istamina è essenziale per gestire le condizioni legate a un eccesso di questa amina biologica, migliorando così la salute generale e il benessere.

Origine della carenza di DAO

Carenza genetica

La genetica è la causa principale del Deficit di DAO, noto anche come “carenza primaria”. L’80% delle persone con Deficit di DAO hanno ereditato un’alterazione genetica responsabile della condizione, il che significa che un trattamento efficace per una persona potrebbe funzionare anche per altri membri della famiglia. I portatori di questo polimorfismo genetico presentano un’attività DAO inferiore rispetto agli individui non portatori.

Gli studi indicano che questi polimorfismi, che riducono la funzione della DAO, si verificano con una frequenza del 10-13%, colpendo soprattutto le donne di mezza età.

Carenza acquisita

Esistono molteplici fattori che possono sviluppare una carenza di DAO, sia in persone con predisposizione genetica al Deficit di DAO sia in quelle senza tale predisposizione. Le variabili che causano una carenza di DAO possono essere classificate in tre tipologie:

  • fattori farmacologici. L’uso di determinati farmaci può inibire l’enzima DAO, causando un deficit temporaneo e reversibile. (Se sei un operatore sanitario, richiedici la lista completa dei farmaci inibitori.)
  • fattori patologici. Malattie infiammatorie intestinali come celiachia, Crohn e colite ulcerosa, o altre condizioni che generano infiammazione come gastroenterite acuta, disbiosi intestinale con o senza proliferazione batterica, anoressia nervosa o resezioni intestinali, possono compromettere l’attività dell’enzima DAO.
  • consumo di alcolici. Le bevande alcoliche inibiscono il funzionamento dell’enzima DAO e danneggiano le cellule intestinali che la producono. Una minore efficienza della DAO porta ad un accumulo di istamina.

Comprendere questi fattori può aiutare a gestire e prevenire la carenza di DAO, migliorando così la qualità della vita.

Deficit di DAO: Importanza dell'anamnesi e strategie di trattamento

Un’attenta indagine permette di valutare il rischio di sviluppare un deficit di DAO e di diagnosticarlo con precisione. Tuttavia, è sempre necessaria l’assistenza professionale per interpretare correttamente i risultati. Il deficit genetico di DAO non ha cura, poiché è causato da varianti specifiche di un gene immutabile. Al contrario, le condizioni derivanti da altre malattie possono essere risolte trattando la causa principale. In ogni caso, la carenza di DAO, l’accumulo silente di istamina e i sintomi correlati possono essere gestiti in vari modi.

Il primo passo è apportare cambiamenti nello stile di vita e nell’alimentazione, evitando il consumo di cibi ricchi di istamina. Inoltre, è possibile considerare l’assunzione di Alimenti a Fini Medici Speciali (DAO), nutraceutici, postbiotici e integratori alimentari. Questi prodotti possono alleviare, ridurre o eliminare i sintomi della carenza di DAO, migliorando la qualità della vita.

Per ulteriori informazioni su come interpretare correttamente i risultati dei test e gestire la carenza di DAO contattaci per una consulenza.

Sintomi del Deficit di DAO

Patologie cardiovascolari: aritmie, vertigini, ipotensione, tachicardia.
Patologie respiratorie: congestione nasale, rinite non allergica, starnuti.
Disturbi locomotori: dolori muscolari, Fibromialgia, affaticamento.
Disturbi neurologici: ADHD, Emicrania, mal di testa vascolari.
Disturbi gastrointestinali: gonfiore, dispepsia, diarrea, stitichezza, sindrome da vomito ciclico.

Emicrania

Cause, sintomi e impatto

L’American Headache Society definisce l’emicrania come un disturbo episodico caratterizzato da un forte mal di testa, solitamente associato a fotofobia (sensibilità alla luce), fonofobia (sensibilità al suono) e nausea. L’emicrania è un disturbo comune, colpendo una persona su 8 a livello mondiale, con una prevalenza dell’11,4% in Europa. È più diffusa tra le persone di età compresa tra i 20 e i 50 anni e risulta due volte più comune nelle donne rispetto agli uomini. Oltre il 40% dei ragazzi soffre di cefalea e 10 bambini su 100 sono affetti da emicrania.

L’emicrania cronica ha un impatto significativo sulla qualità della vita ed è spesso associata all’uso eccessivo di farmaci sintomatici. Più di 90 farmaci sono stati segnalati come responsabili della carenza o scarsa attività dell’enzima DAO, poiché bloccano o inibiscono gli enzimi che degradano o rilasciano l’istamina endogena. Circa il 20% della popolazione utilizza alcuni di questi farmaci, aumentando il rischio di accumulo di istamina e conseguenti sintomi o patologie.

Studi dimostrano che la via dell’infiammazione neurogena causata da un eccesso di istamina è coinvolta nella patogenesi dell’emicrania.

ADHD: deficit di attenzione e iperattività

Sintomi e relazione con istamina e DAO

Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) è una condizione neurobiologica appartenente ai disturbi del neurosviluppo, caratterizzata da problemi di impulsività, iperattività, difficoltà di concentrazione e disorganizzazione. L’ADHD solitamente compare durante l’infanzia, prima dei 12 anni, e può persistere o essere diagnosticato anche in età adulta, compromettendo il funzionamento sociale, scolastico e lavorativo.

Studi hanno evidenziato che nei pazienti con ADHD è presente almeno uno dei tre polimorfismi DAO, che causa una ridotta attività dell’enzima diaminossidasi (DAO). Questo sottolinea il ruolo dell’istamina nel creare neuroinfiammazione a livello cerebrale. Diverse ricerche suggeriscono che alti livelli di istamina intensificano i sintomi dell’ADHD.

Sindrome dell’Intestino Irritabile (IBS)

Cause, sintomi e relazione con l’istamina

La Sindrome dell’Intestino Irritabile (IBS), conosciuta anche come Irritable Bowel Syndrome, è una patologia multifattoriale e funzionale che interessa il tratto gastrointestinale, soprattutto l’intestino crasso. Questa sindrome si manifesta con sintomi variabili, tra cui dolore e gonfiore addominale, crampi, spasmi, meteorismo, debolezza e affaticamento.

In Italia, la sindrome dell’intestino irritabile colpisce il 10,7% delle donne e il 5,4% degli uomini. L’80% dei sintomi gastrointestinali nei pazienti con IBS è associato a un eccesso di istamina. Le malattie infiammatorie intestinali e un’aumentata permeabilità intestinale, nota come Leaky Gut Syndrome, facilitano la diffusione e l’accumulo di istamina, provocando sintomi avversi.

Il microbiota intestinale dei pazienti con IBS presenta un’aumentata percentuale di batteri produttori di istamina rispetto ai soggetti sani. La disbiosi e i disturbi gastrointestinali possono compromettere la secrezione e l’attività dell’enzima diaminossidasi (DAO), essenziale per la degradazione dell’istamina.

In alcuni casi, anche un’intolleranza agli alimenti FODMAP potrebbe causare sintomi simili a quelli del colon irritabile. Dopo aver escluso patologie gastrointestinali specifiche, è importante considerare le intolleranze alimentari (FODMAP), la Sindrome da Permeabilità Intestinale, le candidosi sistemiche, le cistiti ricorrenti e la SIBO (Small Intestinal Bacterial Overgrowth).

Fibromialgia

Sintomi, cause e relazione con il Deficit di DAO

La Fibromialgia è una condizione cronica complessa che provoca affaticamento, dolore muscolare e debolezza persistente a livello di muscoli, tendini, legamenti e articolazioni. I sintomi della Fibromialgia possono variare e includere una serie di disturbi che spesso si manifestano contemporaneamente. La diagnosi di Fibromialgia può essere difficile, poiché molti sintomi si sovrappongono ad altre condizioni cliniche. Si pensa che la Fibromialgia abbia una origine multifattoriale, con una significativa predisposizione genetica.

Diversi fattori possono scatenare la Fibromialgia, tra cui eventi stressanti, malattie, lutti familiari e traumi psicologici. Questi fattori possono contribuire a dolore generalizzato, affaticamento cronico e alterazioni del sonno. Studi recenti indicano che l’accumulo silente di istamina potrebbe essere un possibile fattore di rischio per lo sviluppo della Fibromialgia. In questo contesto, il deficit di diaminossidasi (DAO) potrebbe svolgere un ruolo cruciale.

Il deficit di DAO potrebbe contribuire all’accumulo di istamina nel corpo, il che potrebbe essere un fattore scatenante o aggravante della sindrome Fibromialgica. La valutazione del livello di DAO potrebbe quindi offrire una nuova prospettiva per la comprensione e la gestione della Fibromialgia.

Dolori muscolari

Cause, sintomi e condizioni correlate

I dolori muscolari, noti anche come mialgia, si manifestano come dolore localizzato in uno o più muscoli e possono avere diverse cause. Tra le cause più comuni vi sono sforzi eccessivi, traumi e malattie sistemiche. Inoltre, il dolore muscolare può derivare da tensioni prolungate dovute a stress o al mantenimento di posture scorrette. In altri casi, il dolore muscolare può essere un dolore riflesso che origina a livello osseo o articolare, come nel caso di artrite, artrosi, distorsioni o tendiniti.

I dolori muscolari possono anche essere sintomi di condizioni più gravi come distrofie muscolari, miastenia gravis, rabdomiolisi, lupus eritematoso sistemico, trichinosi e fibromialgia. È importante riconoscere le cause specifiche del dolore muscolare per una corretta diagnosi e trattamento.

Sindrome da fatica cronica

Sintomi, diagnosi e prevalenza

La sindrome da fatica cronica è una condizione medica recente e complessa, nota per la sua difficoltà di diagnosi. Il sintomo predominante di questa sindrome è una stanchezza persistente che può essere altamente invalidante e spesso viene sottovalutata. Questa stanchezza continua, accompagnata da vari altri disturbi di gravità e intensità variabili, può influenzare significativamente la qualità della vita.

La sindrome da fatica cronica tende a manifestarsi tra i 20 e i 40 anni di età, ma può colpire anche bambini e adolescenti. Questa condizione è più comune nelle donne, con un rapporto di incidenza femmine/maschi di circa 4 a 1. È importante notare che la fatica cronica può presentarsi in diverse forme. Ad esempio, la fatigue acuta è generalmente legata a una causa specifica e si risolve con riposo o un cambiamento dello stile di vita.

La sindrome da fatica cronica condivide similitudini con altre patologie come la fibromialgia, rendendo fondamentale una diagnosi accurata per un trattamento efficace. Riconoscere i sintomi e comprendere la prevalenza della sindrome sono passi cruciali per una gestione adeguata della condizione.

Insonnia

Cause, effetti e ruolo dei neurotrasmettitori

Il termine “insonnia” deriva dal latino “insomnia” e si traduce letteralmente come “mancanza di sonno“. Questa patologia si manifesta con una durata insufficiente e una ridotta continuità del sonno, che non forniscono un adeguato ristoro alle funzionalità dell’organismo. Sebbene sia raro che l’insonnia sia una condizione primaria del sonno, essa è frequentemente una conseguenza di condizioni patologiche psichiche o fisiche, oppure il risultato di cattive abitudini legate ad alimentazione, attività fisica e ritmi di vita.

Tra i fattori che influenzano il ciclo sonno-veglia, l’istamina gioca un ruolo significativo, influenzando i disturbi del sonno. Cambiamenti nei neurotrasmettitori e nei neuromodulatori, come acetilcolina, dopamina, serotonina, noradrenalina, istamina, melatonina e adenosina, possono alterare gli stati di veglia e sonno, che sono processi complessi. I neuroni istaminergici cerebrali sono particolarmente cruciali per il mantenimento della veglia e possono contribuire ai disturbi del sonno.

Comprendere le cause dell’insonnia e il ruolo dei neurotrasmettitori è essenziale per una gestione efficace dei disturbi del sonno e per migliorare la qualità del riposo.

Dermatite, Orticaria e Pelle Secca

Sintomi, cause e trattamenti

La dermatite e la pelle secca sono condizioni multifattoriali che possono essere influenzate da diversi fattori, tra cui genetica, inquinamento, ambiente, nutrizione e sistema gastrointestinale. Attualmente, il 20% dei bambini e il 3% degli adulti nei Paesi industrializzati soffrono di dermatite atopica, una delle forme più problematiche di dermatite, particolarmente frequente nei soggetti con una predisposizione a disturbi allergici come asma e febbre da fieno. Durante la fase acuta della dermatite atopica, i sintomi possono includere pelle secca, vescicole, eritemi, eczemi e croste.

Intolleranza all’istamina è frequentemente riscontrata in pazienti con dermatite atopica, in parte a causa della ridotta attività della diaminossidasi (DAO) e dell’aumento della concentrazione di istamina. I sintomi della dermatite atopica e dell’intolleranza all’istamina possono essere migliorati con una dieta a basso contenuto di istamina.

Nell’orticaria, l’istamina è il principale mediatore del pomfo e dell’angioedema. Pertanto, l’intolleranza all’istamina può essere un fattore specifico anche nei pazienti con orticaria. Alcuni studi suggeriscono che i sintomi di orticaria possono migliorare con una dieta a basso contenuto di istamina e con la terapia complementare con DAO.

Quando i pazienti con intolleranza all’istamina sviluppano eruzioni cutanee simili all’orticaria, è importante differenziare l’intolleranza all’istamina da altri tipi di orticaria, come l’orticaria spontanea e l’orticaria artificiale. I pazienti con intolleranza all’istamina spesso presentano una storia di consumo di cibi ricchi di istamina e una diminuzione dei livelli di DAO negli esami di laboratorio.

Intolleranze alimentari e celiachia

Differenze e correlazioni

Le manifestazioni cliniche dell’intolleranza all’istamina possono essere molto simili a quelle di altre intolleranze alimentari, come l’intolleranza al lattosio, al fruttosio, al glutine, ai solfiti e ad altre amine biogene (ad esempio, la tiramina). Queste intolleranze sono spesso diagnosticate erroneamente o non riconosciute correttamente.

L’intolleranza all’istamina è frequentemente associata all’assunzione di alimenti ricchi di istamina, come pesce, cibi invecchiati o fermentati, e bevande come il vino rosso. I pazienti con intolleranza all’istamina tendono ad avere valori sierici ridotti di diaminossidasi (DAO). La diagnosi può essere basata sul tipo di cibo consumato e sui livelli sierici di DAO. È anche interessante notare che i pazienti con intolleranza all’istamina possono presentare una flora intestinale alterata, che potrebbe essere correlata alla distruzione della mucosa intestinale e all’elevata espressione di DAO nell’intestino.

La celiachia è principalmente causata dalla degranulazione dei mastociti e dal rilascio di istamina e altri mediatori infiammatori dopo l’ingestione di glutine. La diagnosi di celiachia è confermata attraverso esami sierologici, come il test per anticorpi contro la transglutaminasi tissutale con IgA (ELISA) e una biopsia duodenale. È stato osservato che un numero significativo di pazienti con celiachia refrattaria è anche affetto da intolleranza all’istamina. Uno studio su 20 pazienti con celiachia refrattaria ha identificato 11 pazienti con intolleranza all’istamina. Inoltre, alcuni alimenti contenenti glutine, come pane, pasta, farina d’avena e birra, possono contenere alti livelli di istamina, suggerendo che la celiachia refrattaria può essere combinata con l’intolleranza all’istamina.

Questionario per il Deficit di DAO: verifica i tuoi sintomi

Scopri se potresti soffrire di Deficit di DAO rispondendo a queste semplici domande. Se rispondi ``Sì`` ad almeno tre quesiti, è probabile che i tuoi sintomi possano essere correlati a una carenza di diaminossidasi (DAO).

  1. Soffri di attacchi di emicrania o mal di testa almeno due volte al mese?
  2. Hai episodi ricorrenti di stitichezza e/o diarrea senza una causa apparente?
  3. Senti gonfiore addominale, flatulenza, dolori o una digestione pesante dopo i pasti?
  4. Hai la pelle secca o ti compaiono frequentemente arrossamenti, brufoli, eruzioni cutanee o ti è mai stato detto che hai la pelle atopica?
  5. Soffri di mal di schiena, dolori muscolari, articolari o contratture?
  6. Ti è stata diagnosticata o suggerita implicitamente la Fibromialgia?
  7. Ti senti molto stanco senza una spiegazione apparente?
  8. Se sei un genitore, al tuo bambino è stato diagnosticato o si sospetta che abbia l’ADHD?

Rimedi e consigli per il Deficit di DAO

  • Modifica la tua dieta. Riduci o elimina i seguenti alimenti, che possono contribuire ai sintomi del deficit di DAO: formaggi, agrumi, bevande alcoliche e insaccati. Scopri la lista degli alimenti che contengono o che possono liberare istamina.
  • Integra con enzimi DAO: introduci integratori contenenti l’enzima DAO con una concentrazione non inferiore a 0,28 mU/mg, prima dei pasti per prevenire la comparsa o il peggioramento dei sintomi.
  • Dopo 4 settimane di trattamento inizierai a notare i primi miglioramenti.

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Movimento ossigenante

Capacità cardiovascolare: migliora la salute del cuore e la circolazione sanguigna.
Sistema respiratorio: aumenta l’efficienza respiratoria e la capacità polmonare.
Malattie metaboliche: supporta la gestione e il trattamento delle malattie metaboliche.
Ossa e articolazioni: rafforza le ossa e migliora la mobilità articolare.
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Alimentazione funzionale

L’alimentazione funzionale prevede un approccio che si basa sull’importanza di imparare ad usare consapevolmente cibi di alta qualità, ricchi di fitonutrienti.

Questo metodo è un supporto studiato per correggere squilibri clinici, migliorando al tempo stesso il nostro stato di salute e benessere psicofisico.

I pazienti con dolori cronici osteoarticolari, disturbi gastrointestinali e malattie infiammatorie intestinali possono migliorare e gestire la loro sintomatologia lavorando anche sulle cause.

Integrazione nutrizionale

Il supporto di un integratore efficace, sicuro e brevettato, assunto al bisogno e alternato a periodi di riposo, è fondamentale per supportare la funzionalità dell’organismo e migliorare l’efficacia dei trattamenti. Tuttavia, è essenziale abbinare l’integrazione a uno stile di vita sano e corretto.

Dialogo interiore

La chiave per il benessere totale è prendersi cura del nostro equilibrio psicofisico ed emozionale che è cruciale per entrare in sintonia con noi stessi e l’ambiente circostante. Questo dialogo interiore non solo promuove il rilassamento muscolare, ma anche amplifica gli effetti positivi di un’alimentazione sana e di integratori nutritivi mirati.

La soluzione che può migliorare la tua quotidianità

I nostri prodotti sono validati da studi scientifici, che ne garantiscono l’idoneità alla gestione dietetica della carenza di DAO. Più di 10.000 pazienti in tutto il mondo hanno migliorato con i nostri prodotti la loro Fibromialgia emicrania, disturbi intestinali, orticaria, rinite, affaticamento e salute mentale.

FAQ

Hai domande da farci? Siamo qui per risponderti.
Consulta le risposte alle domande più frequenti o contattaci.

Quali sono le reazioni o sintomi da eccesso di istamina?

Secondo la Società Internazionale del Deficit di DAO, alcune condizioni associate ad eccesso di istamina sono: Emicrania, Pelle Secca, Dermatite Atopica, Fibromialgia, Stanchezza Cronica, ADHD, costipazione, diarrea e gonfiore. Solitamente se si hanno alcune di queste condizioni si è in presenza di un Deficit di DAO.

Per quanto tempo si mantiene l’attività della DAO dopo l’assunzione della capsula?

La DAO mantiene l’attività per 4-5 ore dopo l’assunzione della capsula.

Posso assumere più di una capsula?

Il dosaggio normale è di 1 capsula 20 minuti prima di ogni pasto, fino ad un massimo di 3 capsule al giorno.

Se dimentico di assumere la DAO prima del pasto posso prenderla dopo?

Prenderla dopo non è indicato, la DAO deve essere assunta prima del pasto, per l’azione di degradazione di istamina ed altre amine biogene, evitandone l’assorbimento.

Quanto tempo devo aspettare per vedere i risultati?

Si iniziano a notare miglioramenti entro 15-30 giorni dalla prima assunzione.

Per quanto tempo può proseguire l’integrazione alimentare?

L’assunzione dei nostri prodotti è a tempo indeterminato, in quanto non contengono nessun tipo di allergene glutine, lattosio o istamina. Si consiglia comunque un trattamento di almeno 60-90 giorni.

Quanto enzima contiene ciascuna capsula?

Ciascuna capsula contiene 0,30mg di DAO, al cui interno si trovano due compresse gastroresistenti di colore beige bianco da 0,15 mg di DAO ciascuna. La dose massima giornaliera di assunzione è di 12,6mg di estratto proteico di rene di suino – ricco di DAO – che corrisponde a 3 capsule. Ogni capsula contiene 4,2mg di estratto proteico di rene di suino.

La DAO ha effetti collaterali?

I nostri prodotti della linea DAO, essendo enzimi digestivi, non presentano alcun effetto collaterale. Inoltre, il nostro integratore DAO, grazie al sistema Eficaps, con capsule gastroresistenti a rilascio controllato nell’intestino, ne garantisce l’immediato rilascio dei principi attivi.

Durante l'allattamento e la gravidanza posso assumere la DAO?

Durante l’allattamento, non ci sono dati pubblicati che indichino un rischio significativo di escrezione di DAO nel latte materno. A causa del suo elevato peso molecolare e del limitato assorbimento intestinale, è improbabile che l’enzima DAO passi nel latte materno. Il latte materno stesso contiene un enzima, l’istaminasi, che degrada l’istamina, svolgendo un ruolo protettivo (Lawrence 2016, Kovacova 2015, Kanny 1999).

Tuttavia, è sempre consigliabile consultare il pediatra prima di prendere qualsiasi decisione riguardante l’uso di integratori durante l’allattamento.

Per quanto riguarda la gravidanza, è importante notare che gli studi sull’uso degli integratori di DAO durante la gravidanza sono limitati. È consigliabile evitare di prendere qualsiasi integratore o farmaco senza supervisione medica durante questo periodo critico.

Dal settimo mese di gravidanza in poi, la placenta aumenta la produzione di DAO in modo significativo per proteggere il feto. Questo naturale aumento della capacità di degradare l’istamina rende di solito superflua l’integrazione con DAO.

Consulta sempre il tuo medico o ginecologo per qualsiasi domanda o preoccupazione riguardante l’uso di integratori durante l’allattamento e la gravidanza, per garantire la sicurezza tua e del tuo bambino.

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